Calcolo del Piano Ammortamento si un Prestito: Tan e Taeg

Se vi state per apprestare a richiedere un prestito o un mutuo può essere molto interessante simulare il piano di ammortamento ancor prima di sottoscrivere il contratto, in modo da valutare l’effettiva fattibilità dell’operazione. Il piano di ammortamento è difatti molto utile in quanto riporta tutte le informazioni in merito a quelle che sono le modalità e le tempistiche di restituzione del finanziamento che elargirà l’istituto di credito.

Esistono diversi piani di ammortamento che si differenziano fra di loro proprio per le specifiche regole che impongono al richiedente. Cerchiamo di fare un po’ più di chiarezza.

Cos’è il piano di ammortamento di un prestito?

Innanzitutto, come accennavamo sopra, è importante sapere che il piano di ammortamento di un prestito è quel calcolo che stabilisce i tempi e i modi di estinzione del debito. Quando si va a contrattare con una banca per chiedere un prestito, oltre che la somma, si stabilisce assieme ad essa la sua durata e la percentuale di interessi, in modo da conoscere in anticipo l’importo di ogni singola rata. Ed è bene anche ricordarsi che una rata è costituita da due parti: la quota capitale, ossia il denaro che la banca ci ha prestato, e la quota d’interessi, ossia il compenso che la banca richiede per la sua prestazione (interessi applicati).

Come è composto

In base al piano di ammortamento che viene scelto, varia di conseguenza la composizione delle rate e una volta che il finanziamento è stato sottoscritto si sarà poi obbligati a rispettare quanto previsto dal piano di rimborso. Un piano di ammortamento più breve in termini temporali prevederà chiaramente delle rate più onerose, mentre un piano di ammortamento più lungo garantirà rate più leggere. È ovvio che ogni singolo individuo deciderà la durata del piano di ammortamento in base alle proprie possibilità economiche e alla propria situazione finanziaria presente e futura (ipotetica).

Le diverse tipologie di piani di ammortamento

Il piano di ammortamento in assoluto più utilizzato in Italia è quello alla francese, definito anche a rate costanti, che prevede una restituzione del debito attraverso di rate tutte del medesimo importo. Tali rate, sempre tutte uguali, sono composte dalla quota capitale e dalla quota interessi: la prima cresce nel tempo, mentre la seconda al contrario decresce. È piuttosto noto, difatti, che quando si chiede un prestito nel periodo iniziale non si fa altro che restituire quasi soltanto gli interessi, mentre man mano che ci si avvicina alla scadenza dello stesso si sta pagando per lo più il capitale.

Oltre a questo metodo, esistono però anche:

  • il piano di ammortamento italiano in cui le rate non sono tutte uguali e sono costituite da una quota di capitale sempre fissa con interessi calcolati sul capitale residuo;
  • il piano di ammortamento tedesco con rate costanti, ad eccezione però della prima che è fatta soltanto degli interessi;
  • il piano di ammortamento americano nel quale le due parti in cui è divisa la rata sono una riguardante gli interessi e una che viene investita in un piano di accumulo.

Come si calcola

Calcolare un piano di ammortamento alla francese è piuttosto semplice, dopo aver stabilito quale è la rata mensile. Per semplificare la spiegazione, proviamo con un esempio. Ipotizziamo che si voglia sviluppare il piano di ammortamento di un prestito dell’ammontare di un capitale erogato di 100.000 euro, ad un tasso lordo del 6%, con un tasso mensile dello 0,5%, per la durata di 10 anni.

Calcolo Piano Ammortamento Prestito
Calcolo Piano Ammortamento Prestito

Essendo la rata di 1.110,21 euro, quello che interessa sapere è la quota interessi. Per calcolarla basta dividere per 12 il tasso annuo (6%), ottenendo così il tasso mensile (0,5%). Moltiplicando il capitale erogato per il tasso mensile si ottiene la parte di rata espressa in sola quota interessi: 100.000 x 0,5% = 500 euro.

Ecco che così si è a conoscenza che la parte della prima rata che rappresenta la quota capitale è pari a 610,21 euro, mentre la parte per la quota interessi è pari a 500 euro. Per stabilire la composizione della seconda rata bisognerà poi prima ridurre il capitale sottraendo la prima quota capitale già versata, in modo da ottenere il nuovo capitale e su questo rifare il calcolo come in precedenza. Andando avanti in questo modo di mese in mese, si otterrà tutta la proiezione dell’intero piano di ammortamento del prestito.

Tan e taeg: perché vanno tenuti presenti nel piano di ammortamento?

Come abbiamo già detto, parte della rata di un rimborso è costituita dalla quota di interessi relativa al finanziamento. Bisogna, però, considerare la distinzione dei tassi di interesse di un prestito (Tan e Taeg) in modo da capire la loro incidenza sull’operazione bancaria.

Il Tan è il Tasso Annuo Nominale, ossia il tasso di interesse puro applicato sulla somma erogata ogni anno, distribuita su ogni singola rata. Esso non comprende le spese accessorie ma esprime semplicemente e solamente il tasso di interesse. Proprio per tale motivo, entra in gioco un altro parametro che è il Taeg ossia il Tasso Annuo Effettivo Globale che invece include tutte le spese, per cui è dato dal Tan + i vari costi accessori (istruttoria, spese di incasso e gestione rata, spese di bollo, ecc.).

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