Sin dal momento in cui la pandemia Covid-19 ha colpito l’Italia, il Governo ha iniziato a stanziare fondi per rilanciare l’interia economia e la società; con il Decreto Rilancio, i fondi sono anche andati a ricoprire quei settori della vita privata che, di fatto, fanno girare l’intero Paese. Uno di questi consiste nella tutela dei bambini che, per cause di forza maggiore, non possono andare a scuola e, perciò, non hanno nessuno che possa badare a loro, dato che la maggior parte dei genitori è impegnata a lavoro. Proprio per questo, è stato ideato il Bonus Baby Sitter e in ciò rientra anche il Bonus Nonni, che incentiva e protegge economicamente quest’ultimi nel sorvegliare i propri nipoti. Tuttavia, ci sono una serie di requisiti e modalità di richiesta a cui fare attenzione per richiedere questo contributo statale.
Di cosa si tratta e come funziona
Il Bonus Nonni non è altro che una delle modalità che lo Stato ha ideato per far fronte a tutte le conseguenze che la pandemia ha avuto soprattutto sulle famiglie e sui minori, dando dei contributi in denaro per aiutare a trovare dei baby-sitter che, in questo caso, possono essere anche i nonni. Ovviamente, i voucher che vengono erogati valgono solo per tutelare i minori a casa in tutti quei casi imputabili alle conseguenze del Covid-19, come una quarantena o la didattica a distanza (DAD). La somma viene erogata dall’INPS e copre un costo totale di massimo 1.200€ per nucleo familiare, indipendentemente dal numero di bambini, che non devono superare i dodici anni di età, anche se ciò non vale in caso di figli disabili.

I requisiti per richiedere il bonus
In ogni caso, non tutti i genitori possono richiedere il Bonus Nonni per coprire le spese di un baby-sitter, dato che servono dei requisiti specifici. Primo fra tutti, coloro che verrebbero pagati per stare con i minori del nucleo familiare non devono essere parte dello stesso, perciò devono avere residenza diversa da quella dei bambini, quindi è come se venissero assunti in maniera regolare e, di fatto, è proprio così.
Oltretutto, c’è la necessità che entrambi i genitori lavorino e che nessuno dei due sia in smart-working, cioè che faccia il proprio lavoro in casa; quindi, non è possibile richiederlo neanche nel caso in cui lo Stato eroghi allo stesso nucleo familiare del denaro in sostegno al reddito, come la cassa integrazione e l’indennità di disoccupazione, anche se è invece compatibile con la cassa integrazione parziale, cioè con orari di lavoro ridotti.
È possibile fare domanda del Bonus Nonni anche in caso di congedo di maternità, di paternità e anche nel caso in cui entrambi il nucleo familiare sia in ferie.
Come fare domanda
Prima di tutto, c’è da dire che per ricevere questo contributo statale è necessario aprire il Libretto Famiglia, dato che la somma erogata dall’INPS non verrà inviata né sul conto corrente né con bonifico postale, e il termine massimo per farne richiesta è il 31 dicembre 2021. Il Libretto Famiglia è un’applicazione che può essere aperta semplicemente mediante il sito dell’INPS e serve per ricevere il denaro del bonus in voucher da 10€, dato che è proprio questa la cifra media per un’ora in cui un minore viene sorvegliato da un baby-sitter, anche se in realtà 2€ per voucher non vanno al lavoratore, bensì vanno in contributi.
I genitori o il lavoratore devono procedere entrando nel sito dell’INPS con le proprie credenziali e andando nella dicitura “Prestazioni di Lavoro Occasionale: Libretto Famiglia”. Una volta eseguita l’autenticazione mediante SPIS, CIE o PIN INPS, è necessario andare nell’apposito portale riguardante il Bonus Babysitter, inserendo i dati dei minori, dei genitori (compresa la situazione lavorativa) e quelli relativi al lavoratore che si occuperà del minore; successivamente, basterà indicare quanto viene richiesto dal bonus.
Starà ai possibili beneficiari controllare che la propria domanda venga rifiutata o accolta e, in quest’ultimo caso, entro due settimane c’è la necessità di appropriarsi del Bonus Nonni nel Libretto Famiglia.