Il bonus per la rottamazione auto é una delle più frequenti misure adottate dal Governo tramite il Ministero per lo Sviluppo Economico per svecchiare quella parte del parco automobilistico italiano considerato, per gli attuali standard, altamente inquinante e incentivare all’acquisto di nuove vetture con emissioni a più basso impatto ambientale. La misura, adottata tramite la Legge di Bilancio 2019 e successive modificazioni, è mossa proprio da tale ratio e di volta in volta rimodulata. Con o senza rottamazione, consiste sostanzialmente nell’ottenere uno sconto sul prezzo finale della vettura. Entriamo nel dettaglio per comprenderne le possibilità di utilizzo anche alla luce delle recenti novità introdotte.
Cosa prevede e come richiedere il bonus
Diciamo innanzitutto che é rivolto a chiunque acquisti e immatricoli in Italia un’autovettura in classe M1 intendendo per tale un veicolo che generi emissioni di anidride carbonica (CO2) non superiori a 60 g/km. A partire dal 14 settembre c.a. tutti i concessionari interessati potranno registrarsi o accedere, se già in possesso delle credenziali, sulla piattaforma dedicata Ecobonus e prenotare gli incentivi per l’acquisto di veicoli che rientrino nella classe M1. Dal giorno della prenotazione dell’incentivo si avranno a disposizione ulteriori centoottanta giorni per la consegna del veicolo. Le pratiche potranno essere inserite fino a fine anno e completate entro il 20 Giugno 2022.
All’acquisto di queste auto sono stati destinati incentivi fino a 6000€/cad con il D.L. del 10 settembre 2021, n.121 – Decreto Infrastrutture – che ricolloca sul fondo ordinario dell’Ecobonus delle risorse che erano, per un errore tecnico, rimaste bloccate sul fondo Extrabonus. Inoltre sono stati prorogati i termini degli incentivi già previsti con il Decreto Sostegni-bis previsti per i veicoli con emissioni superiori a 60 g/km di CO2. In caso di rottamazione, l’incentivo è di 1.500€ erogati dallo Stato più 2.000€ (più IVA) di sconto fatto dalla concessionaria: quest’ultimo si dimezza (1.000€) senza rottamazione di un vecchio veicolo.
I contributi previsti quindi, nonostante le modifiche apportate, lasciano aperta la possibilità di acquisto di diverse tipologie di auto e gli importi riconosciuti sono modulati in base alla fascia di emissioni prodotte: per dirla in maniera semplicistica, minori saranno le emissioni di CO2 del veicolo, maggiore sarà il bonus riconosciuto.

Requisiti e Importo del bonus
Il primo requisito d’accesso é l’acquisto e l’immatricolazione di una nuova auto con o senza rottamazione di un vecchio veicolo: per le due possibilità é prevista una diversa quota di contributo. Nella determinazione dell’importo entrano in gioco una serie di fattori, primo tra tutti la classe di appartenenza del nuovo veicolo; a questa é direttamente legato l’importo riconosciuto per la rottamazione. Infatti se le emissioni della nuova auto saranno inferiori a 20g/km rottamare varrà 2000€ ; se le emissioni saranno superiori a 20 ma comunque inferiori a 60 lo sconto praticato sarà di 1000€. A questi andrà aggiunto lo sconto del rivenditore.
Nel caso si scelga di avvalersi della campagna di rottamazione, é opportuno sapere che il veicolo in questione deve essere intestato all’acquirente o a un familiare convivente già da 12 mesi precedenti l’avvio della pratica. Quest’ultima sarà curata dal venditore il quale, avvalendosi dell’ausilio del rottamatore autorizzato, entro il termine massimo di trenta giorni dalla consegna del nuovo mezzo, dovrà completare la richiesta di cancellazione dal PRA del veicolo usato.
Per l’acquisto di auto di categoria M1 per i veicoli che rientrano nella fascia di emissione compre tra 0-60g/Km è possibile rottamare veicoli che siano stati immatricolati entro il 31 Gennaio 2010 e che appartengano a una categoria compresa tra Euro0 e Euro4. Chi intenda invece acquistare un’auto con emissioni fino a 135g/Km potrà rottamare anche un’auto di categoria Euro5. Bisognerà ancora attendere per la rottamazione per l’acquisto di un’auto usata.
L’erogazione del contributo
L’intera procedura, volendo schematizzare, si articola in quattro diverse fasi. La prima, come già anticipato, é a carico dei venditori che, una volta registratisi sulla piattaforma prenotano i contributi per i singoli mezzi, ottenendo di volta in volta una ricevuta. Le risorse infatti sono predeterminate e per immediata chiarezza e trasparenza un contatore con importo a scalare renderà nota la possibilità d’accesso. É importante ricordare che non é prevista una lista d’attesa: le risorse, se esaurite, potranno tornare disponibili solo in caso di annullamento di procedure in atto.
Il contributo sarà compensato sul prezzo finale dell’auto, ed é questa la seconda fase. Se l’auto avrà, ad esempio, un prezzo di 25.000€ IVA compresa con diritto a 6000€ di ‘Ecobonus’, l’acquirente dovrà versare solo la differenza con il totale. Il passo successivo prevede che il venditore riceva, a sua volta, il rimborso da parte delle aziende che producono o importano il veicolo. Infine i costruttori o importatori dei veicoli, ricevuta la documentazione necessaria, recupereranno le somme come credito d’imposta.
In conclusione
Viste le variabili da considerare é opportuno farsi fare un preventivo dettagliato da un concessionario aderente all’iniziativa e, per avere le idee un pò più chiare, visionare le tabelle sul sito dedicato all’Ecobonus, dove vengono sintetizzate le varie ipotesi di acquisto con le relative agevolazioni previste.
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